12.4.18

Ulss 5 Polesana, il direttore: «Difficile mantenere aperti tre ospedali»


E i sindaci stanno a guardare



Il direttore generale ha preparato tagli per 7 milioni al bilancio 2018 dell'Ulss 5 Polesana. Rispetto al 2017, infatti, il finanziamento della Regione Veneto scenderà di pari importo e ai dirigenti dell'Ulss non resta che obbedire.

La solita storia, dirà qualcuno, ricordando i precedenti, ogni anno la sanità pubblica regionale viene definanziata. Ma questa volta c'è qualcosa in più, un'ulteriore minaccia.

«Il finanziamento assegnato - dice Antonio Compostella, direttore generale dell'Ulss - potrebbe comportare difficoltà per l'anno 2018 e successivi per il mantenimento, come sino ad ora è stato, sul territorio dell'Ulss 5 di tre strutture ospedaliere pubbliche, di tre case di cura private accreditate, e di tutte le strutture territoriali».

Il dg mette nel calderone gli ospedali pubblici e le strutture private convenzionate ma, considerato che gli ospedali privati non sono nella disponibilità dell'Ulss, a correre rischi sono gli ospedali di Rovigo, Adria e Trecenta. E se Rovigo non si può toccare perché è la struttura più attrezzata e consistente, rimangono sulla graticola Adria e Trecenta.

Ma mentre Adria può contare su comuni che hanno manifestato più volte e con una certa decisione la propria contrarietà a tagli dei servizi, per il "San Luca" non si può dire altrettanto. Gli amministratori altopolesani appaiono completamente disinteressati di quanto sta avvenendo all'ospedale di Trecenta, il quale, a questo punto, è il più esposto a pericoli, addirittura per la sua esistenza.

Le reazioni che ci saranno - o NON ci saranno - alle dichiarazioni del direttore generale potrebbero essere un ulteriore elemento di giudizio per l'Ulss e la Regione Veneto: si colpirà dove ci sarà meno "resistenza", meno opposizione. Dove, in altre parole, si pagherà un minor costo politico.

Per le dichiarazioni di Antonio Compostella, direttore generale dell'Ulss 5, vedere:
Il Gazzettino, 3 aprile 2018, Il direttore: «Difficile mantenere aperti tre ospedali»

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